Giorno del Ricordo a Macerata: la S. Messa delle associazioni con le istituzioni per i martiri delle foibe e gli esuli giuliano-dalmati
MACERATA – Una cerimonia composta ma sentita, oggi 10 febbraio quella con cui i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma che aderiscono ad ALFA (Assemblea delle Libere Forme Associative del Comune di Macerata) hanno celebrato il Giorno del Ricordo, istituito con la legge 92/2004.
Un gesto semplice e una preghiera congiunta per ricordare gli Italiani infoibati nelle cavità carsiche, le oltre 10 mila persone vittime di eccidi, arresti e sparizioni. Italiani della comunità della Venezia Giulia uccisi dai partigiani comunisti titini dell’esercito popolare di liberazione della Jugoslavia in nome di una pulizia etnica che doveva annientare la presenza italiana in Istria e Dalmazia.
Alla messa delle ore 10 officiata da Padre Noël Anselme Achi presso la chiesa parrocchiale di San Francesco d’Assisi con il patrocinio dall’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, hanno partecipato rappresentanti delle sigle: AAA, ANVCG, ANA, ANB, ANC, ANCR, ANFI, ANMI, ANPS, UNMS, UNUCI.
Sono intervenuti fra gli altri il Sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, il Prefetto Flavio Ferdani, il Questore Vincenzo Trombadore, il Presidente del Consiglio comunale Francesco Luciani, l’Assessore alla sicurezza urbana Paolo Renna, il Comandante della Polizia Locale Danilo Doria, il Comandante del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Macerata Col. Massimiliano Bolognese, il Comandante del reparto Operativo Carabinieri di Macerata Ten. Col. Massimiliano Mengasini.
Anche una ragazzina di allora, l’anziana maestra Nora Arrigoni, ha voluto significativamente presenziare alla cerimonia, illuminandola con il suo sorriso buono. Come sottolineato dal Presidente Mattarella, “è necessaria la conoscenza della storia e dei suoi eventi”. E i presenti hanno testimoniato vicinanza ai connazionali che a causa di quanto accaduto fra il 1943 e il 1947, furono costretti a lasciare le loro case e la loro terra per intraprendere un viaggio doloroso che interessò e stravolse intere famiglie e generazioni.
Pur a distanza di oltre oltre 70 anni da quegli atroci fatti è impossibile restare indifferenti di fronte a una tragedia umana come questa, un dramma di proporzioni enormi nella storia contemporanea, che investì migliaia di e migliaia di famiglie italiane, annullandone l’identità o stravolgendone inevitabilmente l’esistenza.
Le associazioni esprimono soddisfazione e apprezzamento per la presenza delle istituzioni, perché come ricordava lo storico Giordano Bruno Guerri “Un popolo che non fa i conti con il proprio passato non è in grado spesso di capire il presente o di progettare il futuro. La storia serve a questo.”
Il 19 febbraio alle 17 è atteso l’incontro organizzato dal Comune all’auditorium della biblioteca Mozzi Borgetti con l’Unione degli Istriani: Roberto Menia, padre della legge che ha istituito il Giorno del Ricordo, presenterà il libro “10 febbraio. Dalle Foibe all’esodo”.
Il 10 marzo la prossima messa in calendario per ALFA Intesa, con il patrocinio dell’Associazione Arma Aeronautica.
Nella ricorrenza del Giorno del Ricordo, è stata celebrata a Macerata una Messa di suffragio delle Vittime delle Foibe e degli Esuli giuliano-dalmati.
La celebrazione si è tenuta oggi Giovedì 10 FEBBRAIO alle ore 10:00 presso la Chiesa Parrocchiale di SAN FRANCESCO d'Assisi ( Google Maps: https://goo.gl/maps/G57M5ZGYHiXyfU6T9 ) con il patrocinio dell'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra.
Vi hanno preso parte i rappresentanti delle Associazioni che aderiscono al Comitato d'Intesa e all'ALFA Settore Combattentistico e d'Arma del Comune di Macerata.
«1. La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale "Giorno del ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
2. Nella giornata [...] sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. È altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative sono, inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell'Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all'estero.»
(Legge 30 marzo 2004 n. 92)