A DIO PRESIDENTE LUIGI GOBBI!
Nel 161° anniversario della costituzione dell’Esercito Italiano e a pochi giorni dal 100° compleanno che avrebbe festeggiato fra una settimana, la Federazione di Macerata perde un COMBATTENTE vero, un esempio per tutta l’ANCR.
Abbiamo infatti appreso con commozione dalla Sezione dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci di Montecosaro che nella giornata di ieri 3 maggio 2022 il presidente Luigi Gobbi è andato avanti.
Come riportato da Paola Pagnanelli neIl Resto del Carlino, Luigi Gobbi fu soldato e prigioniero di guerra. Aveva combattuto in ex Jugoslavia, ed è stato a lungo presidente dell’Associazione combattenti e reduci di Montecosaro; “Amava molto raccontare le sue esperienze”.
A pochi giorni dal suo centesimo compleanno, è morto ieri Luigi Gobbi, figura amatissima a Montecosaro e non solo anche per via del suo impegno come presidente e poi socio della sezione locale dell’Associazione combattenti e reduci. “Gobbi – lo ricorda Albino Mataloni, presidente provinciale della stessa associazione – aveva combattuto nella ex Jugoslavia e poi era stato fatto prigioniero. Tornato a casa, aveva iniziato a lavorare allo zuccherificio e così aveva tirato su la sua famiglia. Era un persona molto in gamba. A un certo punto, prese in mano l’associazione in un momento di grossa difficoltà e riuscì a risollevarla, organizzando mille iniziative. Gobbi amava moltissimo raccontare le sue esperienze ed era attaccatissimo all’Associazione combattenti e reduci. Anche di recente aveva partecipato a una nostra manifestazione a Muccia, ci teneva moltissimo. L’11 maggio avrebbe compiuto cento anni, noi ci preparavamo a festeggiarlo anche in occasione della festa nazionale del 2 Giugno. Lui stava invitando un mare di gente, anche perché era una persona vivacissima, fino all’anno scorso ancora guidava e solo di recente il figlio aveva deciso di farlo smettere, e di accompagnarlo di persona dovunque volesse andare. Viveva da solo e stava bene, purtroppo però una malattia improvvisa lo ha portato via in pochi giorni”. Gobbi lascia due figli, oltre a nipoti e pronipoti, e tantissime persone che a Montecosaro gli volevano bene. Ora in paese resta solo un ultimo reduce della Seconda guerra mondiale, anche lui vicino al secolo di vita. Il funerale di Gobbi si terrà domani alle 10, nella chiesa della Santissima Annunziata.
Tutti i soci della Federazione di Macerata si stringono commossi attorno alla famiglia, cui vanno le più sentite condoglianze.
🙏 🇮🇹
ELOGIO FUNEBRE PER LUIGI GOBBI
(Prof. Marco Iommi)
Chi era Luigi Gobbi? Una gran brava persona e ciò basta a definire le sue qualità. Un uomo di sani principi e per questo benvoluto da tutti. Dedito al lavoro, che svolgeva con passione e precisione, guida sicura della propria la famiglia, ma anche persona impegnata nella vita civile.
Luigi Gobbi era il presidente della sezione locale intitolata a Luigi Torresi dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci. Negli anni si era impegnato a sostenerne le attività, anche nei momenti di difficoltà, ed era sempre presente a ogni riunione e a ogni evento.
Luigi Gobbi amava ricordare i tempi di guerra che lo videro fra i combattenti in terra slava e poi nei campi di prigionia tedeschi, dai quali tornò nel 1945 per riprendere la vita civile. Ricordava quegli eventi drammatici con passione e commozione.
lo faceva con gli amici di sempre, lo aveva fatto con gli studenti delle scuole locali, lo faceva nei ritrovi associativi. L’ultima volta a Muccia, pochi mesi fa, dove parlò con una determinazione rivolta al passato, affinchè non si perdesse la memoria, ma soprattutto con lo sguardo verso quel futuro a cui guardava sempre con speranza.
Luigi Gobbi era uno dei due ultimi combattenti residenti a Montecosaro ancora in vita. Credo che il giusto modo di rendere omaggio alla sua storia sia quello di continuarne l’impegno civico.
Che ci siano forze nuove, soprattutto che ci siano forze giovani, per sostenere le attività dell’Associazione che presiedeva. Questo era uno dei suoi desideri.
Luigi Gobbi era alla soglia dei centi anni, li avrebbe compiuti mercoledì prossimo. Un traguardo a cui teneva molto. Da
tempo si preparavano i festeggiamenti, ai quali lui stesso contribuiva, facendo inviti nel gruppo dei parenti, degli amici, dei conoscenti. Niente lasciava presagire questa sorte avversa.
Ma non importa caro Luigi, i soldati devono ubbidire ai richiami. Questa volta è il Signore che ti ha chiamato e ti ha detto di partire per un altro luogo, sicuramente migliore di questo. Per noi quei cento anni li hai raggiunti.
Grazie per quello che sei stato e per quello che hai fatto. Ti ricorderemo sempre con affetto.