LA SCORTA DEL GIUDICE BORSELLINO ONORATA A MONTE SAN GIUSTO CON UNA TARGA

Scorta del giudice Borsellino onorata a Monte San Giusto con una targa

Il Comune ha posizionato una targa sotto il loggiato di piazza Aldo Moro in ricordo della scorta del giudice Paolo Borsellino. Il Sindaco Gentili: «Orgogliosi di continuare nel nostro percorso per la promozione della cultura della legalità»

MONTE SAN GIUSTO (MC) – Su invito del Presidente dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato ANPS di Macerata Giorgio Iacobone, una delegazione della Sezione di Macerata dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci composta dal Presidente Mauro Radici e dall’alfiere Anna Traczewska ha rappresentato la Federazione di Macerata alla cerimonia tenutasi domenica 21 gennaio 2024 a Monte San Giusto (MC).

I nomi di Agostino Catalano, Emanuela Loi, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli ed Eddie Walter Cosina, membri della scorta “Quarto Savona Ventuno”, scomparsi nel 1992 nell’attentato di via D’Amelio insieme al Giudice Paolo Borsellino, ora sono scolpiti in una targa “In memoria dei ragazzi della scorta del giudice Paolo Borsellino” collocata sotto il loggiato di piazza Aldo Moro.

La targa è stata scoperta dal questore di Macerata Luigi Silipo, dal soprintendente della Questura di Palermo Salvatore Lo Presti e dal sindaco di Monte San Giusto Andrea Gentili. Presente la banda musicale Bartolini.

«Abbiamo scelto la piazza perché rappresenta il cuore della nostra comunità e perché siamo orgogliosi di continuare nel percorso per la promozione della cultura della legalità che, da anni, ci vede impegnati come amministrazione comunale», spiega il sindaco Gentili.
 

Lo scoprimento della targa ricordo alla scorta del giudice Borsellino è stato solo il momento di chiusura di un fine settimana che si era aperto con un altro appuntamento molto importante.

Si è tenuta sabato sera alle 21.15 al cineteatro Durastante la proiezione del docufilm “Memories: i ragazzi delle scorte” e un incontro pubblico nella sala cittadina gremita e sempre alla presenza di Salvatore Lo Presti, sovrintendente della Questura di Palermo e in servizio all’Ufficio scorte nel 1992.

A trent’anni di distanza dalle stragi di Capaci e Via D’Amelio, il film diretto da Gabriele Ciances e coprodotto dal Ministero dell’Interno e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con 42esimo Parallelo, racconta la storia degli otto agenti di polizia che morirono accanto a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Francesca Morvillo negli attentati mafiosi del 1992. 

Insieme a Rosaria Costa, vedova dell’agente Vito Schifani morto a Capaci, nel film anche la testimonianza del sovrintendete Lopresti che racconta come la ferita personale per la perdita di otto colleghi sia di fatto anche una ferita più grande, che tocca tutti gli italiani. 

Lopresti insieme al sindaco Andrea Gentili e al giornalista Vincenzo Varagona, ha raccontato non senza commozione degli anni terribili delle stragi. Un momento di riflessione e di approfondimento durante il quale è intervenuta anche Alessia Ausiello della Questura di Macerata, nonché rappresentanti di varie Associazioni Combattentistiche d’Arma della provincia  (ANB, ANC, ANCR, ANPS)

 

Il servizio di Rai Play

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