IL SACRARIO MILITARE DELLA PROVINCIA DI MACERATA

VUOI VISITARE IL SACRARIO?

Il Sacrario Militare della Provincia di Macerata, in affidamento congiunto ad ANCR e altre Associazioni combattentistiche e d'arma del Comune di Macerata, di norma è aperto il venerdì mattina dalle 9 alle 11, ma è possibile effettuare visite dedicate

Sacrario Militare della provincia di Macerata: Un Tributo ai Caduti di Guerra

Il Sacrario Militare della Provincia di Macerata è un luogo di memoria e devozione dedicato ai valorosi uomini e donne che hanno dato la propria vita per difendere la patria durante le drammatiche pagine delle due guerre mondiali. Situato in un luogo che evoca serenità e riflessione, questo sacrario rappresenta un simbolo tangibile di gratitudine e riconoscimento per il loro coraggio e sacrificio.

Preservare la Memoria dei Caduti

All’interno del Sacrario Militare di Macerata, non sono raccolte le spoglie dei caduti, ma piuttosto registri cartacei e tavole commemorative alle pareti, che portano i nomi dei soldati che hanno perso la vita durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Questi registri e tavole non sono semplici elenchi di nomi, ma testimoniano le vite spezzate, i sogni interrotti e l’immensa dedizione di coloro che hanno sacrificato tutto per il bene della nazione.

Un Luogo di Riflessione e Commemorazione

Il Sacrario Militare di Macerata diventa un luogo di riflessione, dove è possibile percorrere con lo sguardo i nomi incisi nelle tavole, riflettendo sulle storie dietro ciascun nome. Ogni nome rappresenta una famiglia, una comunità, una parte della storia nazionale. Questo luogo invita a ricordare che dietro ogni nome ci sono persone che hanno combattuto per la libertà e per un futuro migliore.

Onorare il Coraggio e il Sacrificio

Questo sacrario è molto più di una semplice raccolta di nomi. È un tributo vivente alle vite perdute e al coraggio dimostrato da coloro che hanno servito la patria con dedizione. Ogni visita al Sacrario Militare di Macerata è un atto di rispetto verso coloro che hanno sacrificato tutto. Le tavole alle pareti sono un richiamo costante affinché le future generazioni non dimentichino mai il prezzo della libertà.

Mantenere Viva la Memoria

L’importanza del Sacrario Militare di Macerata non può essere sottolineata abbastanza. Oltre a essere un monumento fisico, è un luogo di riflessione collettiva e di riconoscimento per il coraggio dei caduti. Onorare la loro memoria significa anche imparare dalle lezioni del passato e lavorare per un futuro di pace e solidarietà.

Per ANCR Macerata, un Patrimonio da Custodire

Il Sacrario Militare della Provincia di Macerata è un patrimonio inestimabile, una testimonianza tangibile del sacrificio di coloro che hanno dato tutto. Visitare questo luogo è un atto di profondo rispetto e gratitudine verso i caduti, un impegno a preservare la loro memoria e un invito a considerare il valore della pace e dell’unità.

In un mondo in cui le parole “gratitudine” e “coraggio” assumono spesso significati diversi, il Sacrario Militare della Provincia di Macerata rappresenta un faro costante che ci ricorda il vero significato di questi concetti. Ogni visita è un atto di omaggio verso coloro che hanno sacrificato tutto affinché noi possiamo vivere liberi.




STORIA DEL SACRARIO MILITARE DELLA PROVINCIA DI MACERATA 

IL SACRARIO CUSTODISCE LAPIDI E SCHEDE DEI CADUTI, LABARI E ALTRI CIMELI DI GUERRA


Inaugurato nel 1949 dal sindaco Otello Perugini in memoria dei caduti di guerra, il Sacrario militare è stato operativo all’interno della caserma fino al 1992, anno di chiusura del Distretto. Collocato originariamente in una stanza più grande della caserma Papalina, ospitava cimeli, bandiere, documenti e schede dei caduti in guerra, nonché una cappellina con un crocifisso realizzato con legno e filo spinato provenienti dalle trincee del Carso, portato poi a Roma e sostituito con quello attuale.

Chiuso dal 1992 e riaperto al pubblico dopo un cantiere di ristrutturazione il 2 Novembre 2006, il Sacrario militare della provincia di Macerata, è ospitato nella ex caserma papalina, già ex distretto di viale Trieste, nell’immobile di proprietà del Comune di Macerata dove oggi sono operativi gli uffici  dell’Agenzia delle Entrate. In occasione della celebrazione della giornata delle Forze armate, sabato 4 novembre 2006 alle 11.30, questo storico spazio fu restituito alla città con una cerimonia che seguì quella ufficiale al monumento ai Caduti di piazza della Vittoria.

Completamente sistemato e collocato in una stanza più piccola che consente l’accesso dall’esterno, il Sacrario militare della provincia di Macerata custodisce oggi:

  • le lapidi con i nomi dei caduti della seconda guerra mondiale,

  • i registri e le schede anche fotografiche dei caduti,

  • una teca con le terre provenienti dai diversi campi di combattimento delle guerre mondiali,

  • bandiere storiche e labari dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci e di altre Associazioni d’Arma

Tutti i materiali sono stati completamente ripuliti e sistemati nell’ambito dell’intervento curato dal Comune con cui sono stati anche restaurati l’altare, i banchi ed il crocefisso della cappellina.


Storia della Caserma Papalina di Macerata: Un Viaggio Attraverso i Decenni

Introduzione

La Caserma Papalina di Macerata, un simbolo storico intriso di significato, ha attraversato molteplici fasi di evoluzione. Dall’inaugurazione nel lontano 1850 fino ai giorni odierni, questo edificio ha raccontato una storia di cambiamenti, trasformazioni e adattamenti. Esploreremo le tappe salienti di questa storia affascinante.

Fasi di Costruzione e Consulenze

Inizio dei Lavori: Sogni di Architetti

  • Nel novembre 1850, il Governo Pontificio prende la decisione di fornire alle principali città uno spazio fondamentale: una caserma.

  • Nel 1852, l’ingegnere Agostino Benedettelli presenta un progetto, che, purtroppo, non riceve il plauso della Commissione d’Ornato.

  • Questo impulso porta il Comune a consultare gli ingegneri Pastorelli e Bianconi, i quali, nel settembre 1856, presentano una relazione proponendo l’aggiunta di un terzo piano.

  • La consulenza dell’architetto Ireneo Aleandri nel maggio 1858 conferma l’aggiunta del piano, ma con l’esclusione degli ordini architettonici sui prospetti.

Lavori e Trasformazioni

  • I lavori iniziano nel 1858 e, nel 1860, alla caduta dello Stato pontificio, non sono ancora completati.

  • Dopo l’8 settembre 1860, la caserma passa allo Stato italiano e ospita il 26° Battaglione Bersaglieri, che aveva trionfato a Castelfidardo.

  • Nel 1863, l’Ufficio d’Intendenza Militare richiede un cortile per le esercitazioni, realizzato sul retro dell’edificio.

  • Il restauro nel 1860 è seguito da lavori di restauro e consolidamento a causa di dissesti statici.

Un Nuovo Corso

Rinascita e Rinnovamento

Gli anni successivi vedono ulteriori sviluppi e adattamenti dell’edificio, testimoniando il suo ruolo in evoluzione nella storia della città.

  • Negli anni ’30-’40, la scala principale subisce modifiche.

  • Il 1966 vede la pianificazione di un centro commerciale e direzionale, ma il complesso resiste grazie alle disposizioni legali.

  • All’inizio degli anni ’90, il passaggio dal Ministero della Difesa al Comune apre nuovi capitoli nella vita dell’edificio.

Ripristino e Restauro

Una Nuova Fase di Rigenerazione

  • Nel 1995, l’attuale centro direzionale sorge al posto dei corpi di fabbrica demoliti.

  • Le scosse sismiche del 1997 evidenziano la necessità di restauri strutturali.

  • Il 2000 vede l’inizio dei lavori di restauro, che culminano nel 2004.

La Caserma Papalina di Macerata è un testimone vivo della storia e dell’evoluzione della città stessa. Attraverso le sfide e le vittorie, questa caserma ha abbracciato i cambiamenti e si è trasformata, portando con sé la memoria e l’eredità del passato. La sua storia ci insegna che l’architettura è molto più di pietre e cemento; è un riflesso della società che la circonda e delle persone che l’hanno plasmata.


Fonte:
Catalogo Beni Culturali della Regione Marche

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