Grazie all’Unione degli Istriani, a Macerata la mostra sulla tragedia dell’esodo Istriano Giuliano Dalmata, che racconta una storia mai dimenticata
Un’esposizione di documenti storici e masserizie originali
Gli Antichi Forni di Macerata ospitano da sabato 17 febbraio a domenica 3 marzo una mostra commovente che narra l’esodo degli italiani dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia. Attraverso documenti, cartine e masserizie d’epoca provenienti dai centri raccolta profughi in Italia, l’esposizione riporta alla luce le sofferenze e i sacrifici vissuti dalle persone durante quegli anni difficili.
L’inaugurazione con la partecipazione delle autorità
Su invito del Coordinatore regionale dell’Unione degli Istriani Emanuele Piloni, ANCR Macerata ha partecipato all’inaugurazione, colma di ricordi ed emozioni personali. Hanno presenziato un nutrito gruppo di persone e rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’Arma aderenti ad ALFA a e numerose autorità, tra cui il vicesindaco della Città di Macerata Francesca D’Alessandro, gli assessori Paolo Renna e Katiuscia Cassetta, il consigliere regionale Pierpaolo Borroni e la senatrice Elena Leonardi.
Le parole pronunciate durante il taglio del nastro hanno sottolineato l’importanza del recupero della pagina di storia delle stragi delle foibe e dell’esodo, evidenziando il ruolo fondamentale dell’Unione degli Istriani (legata al Comune di Macerata da un protocollo d’intesa) rappresentata dallo straordinario Coordinatore regionale Piloni, nel promuovere la conoscenza e la diffusione della memoria storica legata all’esodo nelle Marche degli italiani dell’Istria, Fiume e Dalmazia, soprattutto nelle scuole.
Un doloroso viaggio nell’Esodo Istriano Giuliano Dalmata
L’esposizione presenta numerosi pannelli informativi che illustrano le condizioni avverse in cui gli esuli furono costretti a vivere nei CRP centri raccolta profughi allestiti in tutta Italia (solo nelle Marche furono 6: Ancona, Ascoli Piceno, Fabriano, Fermo, Jesi e Servigliano), alcuni dei quali per oltre 10, 15 o 20 anni. Ciò che rende questa mostra davvero toccante sono le masserizie esposte, come mobili, sedie e suppellettili sotto i cartelli recanti i nomi di Zara, Pola, Pisino , provenienti dal Museo Centro Raccolta Profughi di Padriciano (Trieste), simboli tangibili della storia di un popolo prima strappato dalla sua terra e poi deliberatamente cancellato dalla storia italiana. Dopo l’inaugurazione, i presenti sono stati accompagnati da Piloni in una prima visita guidata lungo il percorso espositivo, potendo toccare con mano il dramma dell’esodo e le condizioni di vita nei campi profughi, efficacemente narrati dai pannelli esplicativi e dalla proiezione di alcuni rarissimi video d’epoca dell’Istituto Luce.
I ricordi commossi dell’esule Paulini
Ma l’emozione più grande è stata portata dall’esule di 84 anni Elpidio Paulini che accompagnato dalla sposa e dalla figlia ha generosamente condiviso commosso i suoi ricordi personali. Nato a Gimino d’Istria nel novembre del 1940, fu costretto lasciare la sua casa con il fratello minore a 6 anni e mezzo. Arrivò a Macerata per il servizio aeronautico nel 1961 e conobbe sua moglie di Cingoli. Paulini ha narrato ai presenti alcuni episodi vissuti durante quegli anni tumultuosi, come la strage di Vergarolla.
Il dovere del ricordo e la valorizzazione della storia
L’assessore Paolo Renna ha sottolineato che “La storia dell’esodo fiumano, istriano e dalmata va conosciuta. A Macerata non c’era mai stata una mostra di questo tipo, che restituisce dignità a quello che successe sul confine orientale”.
Anche la senatrice Elena Leonardi ha ribadito “Il dovere del ricordo è doveroso e va trasmesso alle nuove generazioni quella dell’esodo è una vicenda buia. Abbiamo organizzato il treno del ricordo, partito da Trieste e passato oggi per Ancona, per ridare dignità agli esuli. Il governo sta valorizzando questi ricordi. Questa pagina strappata dalla Storia torni ad abitare le coscienze”.
Il consigliere regionale Pierpaolo Borroni ha evidenziato i progressi compiuti nel valorizzare questo capitolo della storia italiana attraverso mostre come questa: “Organizzammo negli anni ‘90, con il Fronte della gioventù, una mostra di giornali dell’epoca in Corso Umberto I a Civitanova Marche. Pochissimi sapevamo di cosa parlavamo. Oggi avere una mostra su quel periodo al confine est è un grande risultato”.
L’invito a visitare la mostra sull’esodo istriano, giuliano e dalmata
La mostra sull’esodo istriano, giuliano e dalmata rappresenta un importante momento di riflessione e ricordo per la comunità di Macerata. Attraverso documenti e testimonianze, viene restituita dignità a una pagina oscura della storia italiana, evidenziando l’amore per la patria, l’italianità e il sacrificio di chi ha vissuto quegli anni tumultuosi.
La mostra sarà visitabile fino a domenica 3 marzo con i seguenti orari: da lunedì a venerdì dalle 17 alle 20; sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 20.