COMMEMORAZIONE DEL 75° ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA DI MONTECASSINO
In occasione del 75° anniversario della battaglia di Montecassino, il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e il Presidente della Repubblica di Polonia Andrzej Duda si sono recati al Cimitero Militare Polacco di Montecassino per la cerimonia commemorativa.
Dopo l’intervento di Jan Jozef Kasprzyk, Capo dell’Ufficio per i Veterani di Guerra e per le Vittime delle Repressioni della Repubblica di Polonia, ha preso la parola il Presidente Duda e quindi il Presidente Mattarella.
Nel corso della commemorazione è intervenuta la Senatrice Anna Maria Anders, figlia del Generale Wladyslaw Anders Comandante del 2° Corpo d'Armata Polacco.
I Capi di Stato hanno, quindi, reso omaggio alla Croce Virtuti Militari con la deposizione di due corone.
Presente anche la neonata Sezione di Macerata dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci "M.llo Capo Paolo Latini" con una delegazione composta dal Presidente Mario Massini dal Vice Presidente Mauro Radici e dai soci Marco Bisconti e Anna Traczewska (insieme a una nutrita rappresentanza di genitori e alunni della Scuola di Lingua e Cultura Polacca Anders di Macerata). Particolarmente significativo al termine degli interventi delle autorità e della Santa Messa, l'incontro con i reduci della battaglia provenienti da ogni parte del mondo, che hanno reso la commemorazione ancora più emozionante.

Saluto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della partecipazione alla cerimonia per il 75° Anniversario della Battaglia di Montecassino
Montecassino, 18/05/2019
Signor Presidente della Repubblica di Polonia,
Gentile Signora Duda,
Signore e Signori Rappresentanti diplomatici di Paesi amici e alleati,
Autorità polacche ed italiane,
Cari Veterani,
desidero innanzitutto ringraziare il Presidente Duda per le sue parole e porgere a ciascuno di Voi un saluto caloroso, al quale si unisce un sentimento particolare per i Veterani qui presenti. E’ un onore essere qui con voi, oggi, nel 75° Anniversario della Battaglia di Montecassino, in questo Sacrario, tempio della memoria per i nostri popoli.
Una memoria che è resa perenne dalle parole incise sulla stele elevata a quota 593. “Noi soldati polacchi, per la nostra e vostra libertà, abbiamo dato l’anima a Dio, i corpi al suolo d’Italia e i cuori alla Polonia”.
In questa frase - carica di significati - è racchiuso il nucleo dell’amicizia che lega Polonia e Italia, un’amicizia nutrita da contatti culturali intensi, da sensibilità comuni, da una condivisa, e spesso sofferta, aspirazione alla libertà, sin dalla partecipazione alla Giovine Europa di Mazzini e alle guerre di indipendenza.
Gli italiani che sacrificarono la loro vita nella “Rivolta di gennaio”, guidati da Francesco Nullo, erano condotti dallo stesso spirito che animava i coraggiosi soldati polacchi, agli ordini del Generale Anders, il cui ricordo è costantemente vivo e radicato.
Coloro che qui combatterono e caddero, lo fecero per liberare l’Italia dal nazifascismo, e per rendere possibile la nascita di una nuova Europa, i cui popoli, abbattute le ultime barriere che troppo a lungo hanno diviso il nostro Continente, potessero sentirsi uniti. Come oggi possono dirsi, in un’Europa finalmente libera dal giogo della dittatura e del conflitto.
Un’Europa della libertà contrapposta a quell’Europa della prevaricazione e degli orrori di cui furono testimoni, tra gli altri, due straordinarie personalità che quest’anno ricordiamo, nel centenario della loro nascita, Gustaw Herling e Primo Levi.
Oggi rendiamo omaggio a voi veterani e ai vostri commilitoni caduti, insieme agli altri combattenti stranieri e ai soldati della nuova Italia, che qui si sacrificarono. E ricordiamo il tributo di sangue delle coraggiose popolazioni locali, in quei terribili mesi del 1944. Un tributo di sofferenza che non risparmiò uno dei simboli più antichi dell’intera cultura occidentale, l’Abbazia di Montecassino.
I tre quarti di secolo trascorsi da allora non hanno intaccato il senso di profonda riconoscenza degli italiani nei confronti di quanti hanno combattuto in questi luoghi.
Un sentimento che è anche un monito per le generazioni che si susseguono. Un monito a non cadere più negli errori della guerra, a rispondere alle sfide del nostro tempo rilanciando il progetto di cooperazione europea, rinsaldando il legame fra i nostri popoli e i nostri Paesi, unico antidoto al ripetersi di conflitti fratricidi.
Quella che avete contribuito a costruire è un’Europa finalmente democratica e pacifica, nella quale ogni cittadino può dispiegare la propria azione con libertà.
Un’Europa ancora in cammino, che non deve mai rinunciare a divenire più inclusiva e giusta, ma anche un’Europa che è e rimane - come il Presidente Duda e io, insieme ad altri 19 Capi di Stato dell’Unione, abbiamo recentemente ricordato, invitando i cittadini europei a partecipare al voto - “la migliore idea che abbiamo mai avuto”.
Montecassino, e tutti i luoghi nei quali si è combattuto per la libertà, sono memoria e riferimento presente e futuro per la pace e la prosperità di domani.
La commemorazione di oggi ci richiama a questi valori e permette di rinnovare la gratitudine che - nel centesimo anniversario delle nostre relazioni diplomatiche - vi esprimo con affetto e convinzione a nome della Repubblica italiana.
Saluto del Presidente della Repubblica di Polonia Andrzej Duda (in lingua polacca)