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Il 17 luglio di quest’anno Jan Józef Kasprzyk, capo dell’Ufficio per i veterani e le persone represse, alla guida della delegazione polacca con la partecipazione dei veterani dell’esercito di Anders, ha preso parte alle cerimonie al cimitero di Loreto per commemorare la liberazione di Ancona da parte dei polacchi.
Alla vigilia del 78° anniversario della liberazione di Ancona, presso il Cimitero di guerra polacco di Loreto, è iniziata la celebrazione di più giorni della liberazione della regione Marche sul Mare Adriatico dall’occupazione tedesca. Questa una delle quattro grandi necropoli polacche nell’Italia italiana si trova vicino alla Basilica con la statua miracolosa della Madonna di Loreto, salvata da un soldato polacco dopo un bombardamento tedesco.
Le celebrazioni patriottiche e religiose al cimitero di Loreto con la partecipazione degli ultimi reduci sopravvissuti dell’esercito di Anders – Władysław Dąbrowski, Marian Bajda e Antoni Grudzień sono iniziate con l’esecuzione degli inni polacchi e italiani.
Nel crepuscolo del sole al tramonto, gli ex compagni d’armi insieme agli altri membri della delegazione polacca, l’Ambasciatore della Repubblica di Polonia presso la Repubblica Italiana, Anna Maria Anders, rappresentanti degli enti locali e della numerosa diaspora polacca , ha pregato per le anime dei soldati che hanno partecipato alla Messa sul campo. combattendo per Loreto all’inizio di luglio, e poi per Ancona, rimasero per sempre in battaglia ea causa delle loro ferite sul suolo italiano. Tra più di cento tombe, qui è stato trovato, tra gli altri, l’ultimo luogo di riposo tenente in seconda Adolf Bocheński, uno dei più importanti scrittori politici della prima metà del XX secolo, partecipante alle campagne di settembre, francesi, norvegesi, africani e italiani, morì durante lo sminamento dell’area il giorno della conquista di Ancona.
Al termine della messa, i rappresentanti dell’Ordinario da campo ortodosso dell’esercito polacco, il vescovo evangelico militare e il rabbino capo della Polonia hanno recitato la preghiera del clero di altre confessioni.
La parola è stata presa quindi da Jan Józef Kasprzyk, che ha indica le circostanze in cui i polacchi liberarono le terre italiane: “Nel quinto anno di guerra, ai soldati del 2° Corpo, i conquistatori di Montecassino, fu affidato un altro incarico: la presa di Ancona. I soldati eseguirono l’ordine. Lo fecero i cittadini di un paese cancellato dalla mappa dell’Europa, esiliati senzatetto, sopravvissuti e miracolosamente salvati dall’inferno della “terra disumana” (…); nei loro cuori c’era la speranza che sarebbero arrivati in una Polonia libera” – ha sottolineato il ministro Kasprzyk.
Il ministro ha osservato che ogni vittoria ha il suo prezzo: “Qui, in questo luogo, sull’ospitale suolo italiano, ci sentiamo ancora una volta a casa. Orgoglioso di essere tra coloro che hanno combattuto per la libertà dell’Italia. All’ombra delle croci che adornano le tombe di coloro che sono morti ancora una volta per questa libertà, ci inchiniamo a coloro che hanno sacrificato tutto ciò che è più prezioso, affinché possiamo essere liberi. E seguendo il loro esempio, giuriamo che, come loro, saremo eroici, coraggiosi e coraggiosi nel rendere la Polonia, l’Italia, l’Europa e il mondo liberi, uniti e orgogliosi, inginocchiati solo davanti a Dio” – ha assicurato il capo dell’UdSKiOR.
A sua volta, l’ambasciatrice Anna Maria Anders ha sottolineato il tema della cooperazione italo-polacca nel suo intervento: ” I soldati polacchi, uniti dall’idea di libertà, hanno combattuto qui a braccetto con i compagni d’armi italiani – il Corpo italiano di liberazione e patrioti italiani. Fu in questa terra che si rinnovò la confraternita italo-polacca.”
Ha anche aggiunto che coloro che sono morti e hanno combattuto o quello della Patria ci hanno lasciato valori inestimabili liberi di vivere una vita più nuova, non solo per noi, ma anche per il reddito delle generazioni.
Il sindaco Loreto Moreno Pieroni, in rappresentanza delle autorità italiane, ha sottolineato che questo è un giorno per il quale tutti i cittadini attendono con gratitudine, rispetto e simpatia per la nazione polacca, con la quale si sentono legati da profondi legami di amicizia. Ha anche sottolineato che le celebrazioni di quest’anno sono organizzate in circostanze diverse rispetto agli anni precedenti e acquistano un significato sempre più grande: “Quest’anno c’è una guerra alle porte del vostro Paese. Una guerra che riguarda tutti noi. Ora dobbiamo affrontare di nuovo una minaccia. Oltre al drammatico raccolto di vite umane a cui assistiamo da mesi, è sconvolgente vedere i valori brutalmente devastati per i quali i nostri antenati hanno combattuto durante la guerra, anche qui nelle terre marchigiane, dove tanti tuoi connazionali hanno caduto nel campo della gloria. Non siamo indifferenti agli eventi che si svolgono nel cuore dell’Europa, soprattutto perché ci rendono consapevoli dell’importanza della memoria eterna e viva dei fatti e del sacrificio della vita e della gioventù nella lotta per i nostri diritti civili e per la democrazia”, ha sottolineato Pieroni.
Le cerimonie al cimitero di Loreto sono state anche l’occasione per onorare persone di particolare merito per la conservazione della memoria dei soldati del 2° Corpo d’Armata Polacco in Italia, ai quali il Ministro Jan Józef Kasprzyk ha consegnato le Medaglie Pro Patria e Pro Bono Poloniae.
La medaglia “Pro Bono Poloniae” è stata assegnata a Christine Boyen-Piotorwska, Col. Andrzej Furman, Cristina Gorajski, Przemysław Kopij,
Wojciech Skrzyński, Grażyna Sochacka e Jan Wyskota-Zakrzewski, Zbigniew Wyskota-Zakrzewski, Michael Wyskota-Zakrzewski, Agnieszka Zakrzewska -Tabisz, Paweł Skrzyński, Anna Małgorzata Czerwińska, Justyna Marta Skiba, Mauro Radici, Marta Rzeczkowska, Anna Małgorzata Traczewska-Radici e Anna Tylutka hanno ricevuto la medaglia “Pro Patria“.
Il culmine della cerimonia è stata la cerimonia di deposizione di fiori e ghirlande in omaggio ai caduti del generale Anders.
fonte: kombatanci.gov.pl