La Federazione di Macerata dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci pone da anni fra i suoi obiettivi quello di onorare i Caduti in combattimento o morti per malattie nei campi di prigionia, riconsegnando alle famiglie le salme dei loro cari. Un’attività iniziata nel 2013, quando vennero riportati in Italia i resti di 7 soldati caduti nell’ultimo conflitto mondiale, già sepolti nei cimiteri monumentali tedeschi.
Alla luce di ciò assumono particolare significato le toccanti ed articolate commemorazioni del 4 novembre organizzate congiuntamente dalla locale sezione A.N.C.R. “Luigi Torresi”, dal Centro Studi Montecosaresi e dall’Amministrazione Comunale, tenutesi nella fredda mattina di Domenica 7 novembre a Montecosaro (MC).
Gli onori ai Caduti di tutte le guerre e alle Forze Armate sono avvenuti con la rituale deposizione di due corone d’alloro al monumento ai caduti di Montecosaro Scalo da parte del sindaco Reano Malaisi e del presidente della Federazione di Macerata dell’ANCR Albino Mataloni, alla presenza del parroco don Lauro Marinelli, delle autorità civili, militari e della cittadinanza.
La cerimonia si è poi spostata al centro del paese dove si è formato un corteo con in testa una camionetta militare deputata al trasporto della piccola bara avvolta nel tricolore, contenente i resti mortali di Pio Castignani restituiti ai familiari dopo 79 anni grazie al supporto dell’ANCR. Soldato classe 1907, Pio fu colpito a morte alle 11:10 del 21.5.1943 a Sciacca, in Sicilia, durante un’incursione aerea verso la postazione contraerea che gli era stata assegnata; riesumato con 37 commilitoni nel 1958 dal cimitero di Sciacca, era stato tumulato al sacrario militare di Enna.
Il corteo scortato dal corpo bandistico “Gioventù dell’Annunziata” ha sfilato da porta S. Lucia percorrendo la via XX settembre addobbata per le celebrazioni del 4 novembre con le bandiere tricolore alle finestre, per giungere in piazza Trieste. Ad attenderlo un folto pubblico, il figlio Carlo Castignani con i familiari e un picchetto militare giunto da Ascoli Piceno, che sugli squilli di tromba di Federico Perugini ha reso gli onori al soldato al grido di “Onore al caduto Pio Castignani”.
Nella chiesa di Sant’Agostino quindi, due bambini hanno deposto un elmetto ed un garofano rosso sul simulacro e la S. Messa di suffragio è stata celebrata dal parroco don Andrea Bezzini, alla presenza del gonfalone del Comune, delle bandiere e dei labari delle associazioni.
Hanno presenziato il sindaco Reano Malaisi, il presidente dell’ANCR Albino Mataloni, il Col. Claudio Brunetto Comandante Militare dell’Esercito per le Marche, il maresciallo Andrea D’Orazio comandante della locale stazione dei Carabinieri, la comandante della polizia municipale Giorgia Cilla il presidente del Centro Studi Montecosaresi Fabrizio Quattrini, il centenario combattente nell’ultimo conflitto mondiale Luigi Gobbi, il bersagliere Guardia d’Onore del Sacrario Militare della Provincia di Macerata Cav. Mario Barbera Borroni, la rappresentante dell’Associazione Italo-Polacca Nuova delle Marche Anna Traczewska, i rappresentanti dei plessi scolastici, quelli dell’associazione Carabinieri in congedo guidati da Silvano Almonti, degli alpini, dei bersaglieri, dei paracadutisti e dell’Accademia di Oplologia e Militaria di Ancona.
Al termine della commemorazione il militare incaricato ha riconsegnato al nipote omonimo Pio Castignani la piccola bara, che è stata poi trasportata con la stessa camionetta dinanzi alla lapide dei caduti, dove anche qui sono state depositate due corone d’alloro.
Dopo i discorsi di rito del Presidente provinciale ANCR Mataloni e del Col. Brunetto, la parola è passata al prof. Marco Iommi che ha ripercorso le vicende storiche della liberazione di Montecosaro nel 1944, sottolineando il determinante contributo dato dal II Korpus Polski guidato dal Generale Anders e il notevole sacrificio di sangue pagato dalle truppe polacche in Italia. Insieme al presidente del Centro Studi Montecosaresi Fabrizio Quattrini, la rappresentante dell’AIPNM Anna Traczewska ha scoperto una targa in ricordo della liberazione dall’occupazione nazista avvenuta il 29 giugno 1944 grazie all’intervento del 2° corpo d’armata polacco. Portando i saluti della console onoraria della Repubblica di Polonia in Ancona Cristina Gorajski, ha ringraziato i presenti per la toccante cerimonia. Molti sono i tratti che accomunano i nostri popoli, già a partire dagli inni nazionali. Va ricordato che a Montecosaro la chiesa della Collegiata custodisce due affreschi ai lati dell’altare maggiore, opera del pittore Vincenzo Monti e donati dai liberatori polacchi; inoltre nella chiesa delle Anime c’è una settecentesca tela nella quale è raffigurato San Stanislao patrono della Polonia.
Gli organizzatori plaudono all’Amministrazione comunale per la sensibilità e il sostegno espressi, ringraziando anche tutti coloro che hanno generosamente prestato un fattivo contributo alla riuscita della celebrazione: Marcello Giusepponi per l’allestimento in chiesa e Paolo Scipioni per quello in piazza, il tecnico audio Nazzareno Bartolini, i fotografi Marcello Tramandoni, Michele Capozucca e Franco Natali, in videomaker Lorenzo Quattrini, Vittorio Capozucca e quanti sono intervenuti.
Nel centenario della traslazione del Milite Ignoto, ANCR Montecosaro ha inteso offrire un momento di riflessione sulla storia del Paese per comprendere e riconoscere il sacrificio compiuto da tanti soldati che hanno contribuito con il loro sangue a costruire un’Italia giusta, libera e democratica.(fq/mr)
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