
Il giorno 5 Novembre 2021 anche la cittadina terremotata di Muccia (MC) ha celebrato la Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, nel centenario della traslazione del Milite Ignoto.
Il Sindaco Mario Baroni, gli Alpini dell’Associazione Nazionale Alpini e il Vicepresidente provinciale ANCR Radici hanno incontrato i bambini di 4 e 5 elementare, che si sono dimostrati molto attenti, preparati in modo esemplare dalle maestre proprio sul tema del 4 novembre e del Soldato Ignoto. Dal loro incontro, abbiamo tratto un arricchimento importante e un forte stimolo ad avviare future occasioni di collaborazione.
La celebrazione colorata di tricolore si è articolata in corteo dal Municipio nei container alla piazza centrale dell’abitato tuttora in zona rossa. È stata quindi celebrata una messa solenne di suffragio nella piazza centrale dell’abitato, qui i bambini stessi hanno provveduto alla deposizione di due corone di alloro al monumento ai Caduti di tutte le Guerre e, nei pressi del cimitero, sulla tomba del Ten. Achille Barilatti patriota e martire Medaglia D’Oro al valor Militare.
Curatissima l’organizzazione del Presidente Sergio Bentivoglio e del segretario di Sezione Silvano Seccaccini, con la sentita partecipazione dei soci non solo delle sezioni di Muccia, ma anche delle vicine Serravalle di Chienti e Valfornace – cui ha fatto seguito un bellissimo momento conviviale.

Questo il testo letto dai bambini:

Questo il testo della toccante lirica “COME UNA FIAMMA ACCESA” recitata dagli alunni:
COME UNA FIAMMA ACCESA
Di me non è rimasta neanche un’impronta
sul nevaio battuto dal vento,
né il mio canto sommesso perduto nel silenzio,
di me è rimasto solo un cippo imbiancato dal tempo,
sferzato dalla tramontana, sfregiato dalla valanga.
Ho scritto parole affidate al cuore lontano.
Ho scritto pensieri custoditi tra le rughe di mia madre,
in attesa sulla soglia.
Ho pianto la mia giovinezza nel buio
Di notti solitarie a guardia di trincee,
un mucchio di lana bagnata addosso al muro,
un pugno di dolore schiacciato dalla pietra.
Sono caduto una notte d’agosto,
lanciato oltre lo sbarramento, volato oltre la battaglia
come una stella cadente.
Del mio giaciglio sotto l’abbaino
Del mio rastrello appoggiato al muro,
dei miei giorni leggeri lungo i pendii della valle,
della mia vita di ragazzo di montagna
non è rimasta nemmeno una croce.
Il mio nome è fiamma accesa che scalda la memoria,
ciocco di legno che sorregge la storia.
Il mio nome è chi mi ricorderà.
Testo di proprietà dell’autrice Aurora Cantini
((In Memoria dell’alpino Fermo Antonio Carrara, di Amora Bassa di Aviatico, Bergamo. Il 2 agosto 1916, a 20 anni, prese parte al fatto d’armi di quota 2105 nella presa del monte Cukla-Rombon e dopo tale fatto non fu mai più ritrovato. Di lui rimase solo l’attestazione DISPERSO. Insieme a lui caddero al fronte della grande guerra altri 2 fratelli, mentre il primogenito di essi -dopo 41 mesi al fronte- morì a casa per le conseguenze della guerra. L’unico che riuscì a sopravvivere e a raggiungere la vecchiaia fu il più piccolo dei fratelli Carrara, uno dei Ragazzi del ‘99)